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Arte, creatività e plastica

Plastica: un’ispirazione per gli artisti

Negli ultimi decenni, l’abuso della plastica ha indotto gli artisti ad adeguare la loro produzione ai problemi della società contemporanea. Oltre a rappresentare le proprie idee, gli artisti si sono posti come principale obiettivo quello di sensibilizzare le persone e risvegliare in loro un sentimento di responsabilità verso il mondo che li circonda.

La plastica è un elemento leggero e facile da maneggiare che permette di dare sfogo alla propria fantasia, trasformando semplici rifiuti in qualcosa di geniale e innovativo. Negli ultimi tempi sono stati numerosi gli artisti che si sono dedicati con particolare attenzione a questo fenomeno, tra cui Vittorio D’Augusta, Bordalo Segundo e Annarita Serra.

 

Il riciclo diventa arte

Tutto ciò è stato rappresentato da Vittorio D’Augusta attraverso l’esposizione della mostra: “Manifesti e Segnali di allarme”, iniziativa promossa dal comitato “Basta plastica in mare”. L’installazione, situata presso la Galleria dell’Immagine di Rimini, ha come tema principale una citazione da “Mediterraneo” di Eugenio Montale, una delle più intense poesie della raccolta “Ossi di seppia”.

Vittorio D’Augusta è un celebre pittore riminese d’adozione, il quale mediante i rifiuti raccolti sulle spiagge della riviera romagnola, è riuscito a realizzare delle opere d’arte plastiche, significative per educare le persone al tema della salvaguardia dell’ambiente e ad una maggiore consapevolezza.

Visitando la mostra e osservando le installazioni si può constatare quanto questi rifiuti trovati sulle rive del mare possano essere materiale utile per l’ideazione e la realizzazione di arte.

Un esponente internazionale di questo movimento artistico è Bordalo Segundo, un artista lisbonese che trasforma i rifiuti in materia prima per la sua arte. Alcune delle  sue più importanti opere sono situate nella mostra “Accord de Paris” presso la “Galerie Mathgoth” a Parigi.

In questa esposizione l’artista ha messo insieme materiali di scarto che diventano animali con occhi ed espressioni. In questo modo Bordalo vuole mettere in evidenza gli effetti negativi che gli esseri umani stanno avendo sull’ambiente, facendo un raffronto con il mondo animale che sta già subendo le conseguenze che la plastica porta al nostro pianeta.

E se per cambiare bastasse un sogno?

Un esempio che i sogni di un individuo si possono realizzare è Annarita Serra, la quale nel corso degli anni è riuscita a fare della propria passione il suo mestiere. La Serra aveva due sogni nella sua vita, lavorare con l’arte e salvare il mare.

Con gli anni è riuscita nell’intento di combinare le due attività. Tutto iniziò tramite la sua esperienza in Nuova Zelanda dove riuscì a notare le differenze tra il mare della Sardegna e quello neozelandese. Quest’ultimo per lei è fonte di ispirazione perché identifica l’immagine perfetta del paesaggio marittimo.

Al ritorno da questa esperienza si dedica alla raccolta dei rifiuti presenti sulla spiaggia di Piscinas e a trasferirli nella sua abitazione milanese per poi riprodurre i volti di icone famose. Lo spettatore davanti a tali rappresentazioni rimane sbalordito per la modalità di realizzazione dell’opera e riflette sui modi alternativi del riciclo di rifiuti plastici.

In conclusione, dai fatti sopracitati si può affermare che l’arte è un dispositivo di pronto soccorso per rispondere di verità e di sogni, per far fronte ad emergenze, per immaginare e anticipare visioni.