Gli imballaggi per gli alimenti, per quanto a volte necessari, sono spesso usati in modo eccessivo. Un caso eclatante di eccessivo utilizzo di imballaggi per alimenti sono le confezioni monoporzione, la cui popolarità è aumentata molto in questi anni. Sono i cosiddetti “formati risparmio”, dove in una busta di grandi dimensioni sono contenute numerose porzioni più piccole.
Le confezioni monoporzione sono un altro grande problema; per piccole porzioni di cibo viene utilizzato un quantitativo di plastica sproporzionato e, soprattutto, innecessario.
In Europa gli imballaggi corrispondono al 59% di pattume di plastica e negli Stati Uniti quasi il 65%. Anche se grazie a loro gli alimenti rimangono intatti e incontaminati, è comunque presente il rischio che siano proprio loro a compromettere la qualità del prodotto; la plastica è il materiale più incline a rilasciare sostanze chimiche. La soluzione migliore per questo problema è sostituire il più possibile gli imballaggi di plastica con alternative più sostenibili, meno dannose e soprattutto biodegradabili:
- biopolimeri (un’alternativa facilmente biodegradabile)
- legno (es. casse per frutta e verdura)
- vetro (es. bottiglie per bevande)
- carta (es. bicchieri monouso)
- tessuto (es. sacchi per verdure)
Affinché l’utilizzo degli imballaggi di plastica da parte delle grandi aziende diminuisca, è importante che ognuno di noi acquisti prodotti in confezioni sostenibili o smetta di utilizzare dalle aziende che fanno abuso nei confezionamenti di imballaggi di plastica.