Perché?

L’agenda 2030 negli hotel

Il 25 settembre 2015, i rappresentanti dei 193 Paesi membri delle Nazioni Unite hanno creato un programma di azione per lo sviluppo sostenibile: Agenda 2030.
I 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite sono universali, innovativi, integrati e centrati sulle persone, come: porre fine ad ogni forma di povertà nel mondo, assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età, rendere le città sicure, garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo, conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile.

Si può soggiornare in hotel ecosostenibili in Italia?

Rispetto per la natura, qualità della vita, integrazione con le comunità locali, alimentazione bio e a kilometro zero: tutto questo è alla base dell’idea che ha portato alla nascita degli hotel ecosostenibili, molto diffusi in Italia e Europa.
In fondo, perché l’attenzione per l’ambiente deve implicare un’idea di sforzo e negatività?
Il punto di forza degli hotel ecosostenibili è di rendere il rispetto dell’ambiente qualcosa di piacevole e stimolante per le persone.
Le caratteristiche di questi hotel ecosostenibili riguardano la struttura dell’eco-hotel come l’energia da fonti rinnovabili, raggiungibilità senza auto, pannelli solari, riduttori di flusso per il risparmio dell’acqua, riuso delle acque piovane oppure l’uso di detergenti ecologici, di lampadine a basso consumo.

Siete curiosi di sapere quali sono i 3 principali hotel ecosostenibili?

Il Biohotel Panorama di Malles è il primo hotel biologico in Italia; nel 1985 i proprietari ristrutturarono l’albergo secondo criteri di rispetto per l’ambiente all’avanguardia per quegli anni. Oggi possiamo trovare prodotti a km 0, menu gourmet, e la bio distilleria di famiglia.

L’Agriturismo Sant’ Egle di Sorano dove possiamo trovare : la biopiscina, cibo biologico, attività nella natura, percorso detox.
In questo agriturismo tutta l’energia usata, è prodotta da fonti rinnovabili, e le acque piovane sono riutilizzate.

Le Cave Bianche è un eco-design hotel nel cuore dell’isola di Favignana ,progettato pensando di utilizzare la pietra naturale presente grazie a tecnologie costruttive poco invasive e orientando tutte le scelte verso la sostenibilità: impiego dell’energia solare, illuminazione a led diffusa, un sistema anti calcare centralizzato, rubinetteria anti-spreco, riutilizzo e canalizzazione delle acque piovane.

Re-Re-Re

Non buttare, inizia a riusare!

In Italia si conta che nell’ultimo decennio siano state prodotte circa 1.500.000 tonnellate di rifiuti tessili. Equivalgono in media a 50 capi a persona.

Con l’approvazione del pacchetto rifiuti europeo, tutti gli Stati Europei dovranno rendere obbligatoria, a partire dal 2025, la raccolta differenziata dei vecchi indumenti usati. Questo sta già accadendo in Italia per esempio con associazioni come l’ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani) e la CONAU (Associazione Nazionale Abiti e Accessori Usati), che sono responsabili della gestione dei rifiuti tessili attraverso gli appositi cassonetti, al fine di minimizzare gli sprechi e garantire il corretto smaltimento dei capi.

Lo stile di vita da adottare è quindi quello di produrre meno rifiuti e aumentare la raccolta differenziata dei capi d’abbigliamento.
Grazie alla raccolta e quindi al riciclo dei rifiuti tessili si dà a questi vestiti una nuova vita.

In Emilia Romagna, per esempio, il progetto “Recooper” (promosso per la raccolta e lo smistamento dei vecchi vestiti usati nelle province di Modena, Bologna e Ferrara) dona gran parte dei capi raccolti a piccoli villaggi africani, come in Camerun, mentre il resto viene riciclato oppure smistato appunto tra le province.

Cosa possiamo fare noi a Rimini?
Anche Rimini e la sua provincia fanno tanto per ridurre gli sprechi tessili.
D’estate o d’inverno infatti a Rimini si tengono ogni anno centinaia di mercatini, i cui consueti orari e giorni sono ormai diventati noti a tutti. Uno dei più grandi nella regione dell’Emilia Romagna è quello che si tiene rispettivamente il mercoledì e sabato mattina, nel quadrante Est del centro storico, che è diventato un vero e proprio centro commerciale. Particolarmente frequentati nei mesi estivi, da giugno a settembre sono i mercatini che animano il lungomare di Rimini. Ogni sera, a cadenza settimanale, gli stand sgargianti si spostano da una zona a un’altra percorrendo tutto il lungomare.

Il tipo di merce che prevale in questi mercatini è il vestiario. La città di Rimini, come la sua provincia, infatti, promuove il riutilizzo dei capi di abbigliamento usati attraverso l’autorizzazione della messa a punto di mercatini, che non solo sono attrazioni per i turisti, ma anche delle modalità di riciclo.

Esistono poi altri modi attraverso i quali si possono ridurre i rifiuti tessili, uno tra i quali è il donare alla Caritas, l’organo pastorale della diocesi di Rimini, che fa dei vestiti ricevuti una vera e propria risorsa per i  missionari nei paesi poveri. Anche il  Campo Lavoro Missionario a Riccione,  ha lo scopo di finanziare alcuni progetti missionari nei paesi poveri attraverso la vendita di materiali di scarto.

Ultimo ma non per importanza, è diventata sempre più diffusa la modalità di vendita attraverso delle applicazioni, che permettono a venditori e clienti di svolgere la transazione comodamente da casa, un esempio potrebbe essere l’app di Vinted.

Vinted è un’applicazione che ha fatto riscoprire a molte persone quanto possa essere bella la moda di seconda mano. E’ un giro di affari che sta crescendo sempre più, che ha portato molte persone a rivalutare il valore dei capi usati e molte altre sono riuscite  a ridurre lo spreco di vestiti!

Noi

Come i social affrontano l’inquinamento

Viviamo in un mondo dove costantemente si combatte per la sostenibilità ambientale e per la salvaguardia del nostro pianeta. I paesi, tramite degli interventi legislativi, mirano ad incentivare i propri cittadini a svolgere azioni più sostenibili al fine di migliorare la vita sociale, economica e della terra. Tuttavia si è sentita la necessità di trovare nuovi mezzi di diffusione per spronare sempre più persone, ad esempio tramite i social network. Infatti, oggi più che mai, si stanno affermando i cosiddetti green influencer, coloro che hanno il potere di influenzare e sensibilizzare i propri follower su questioni ambientali. Grazie alla portata sempre più ampia delle loro audience e l’utilizzo incessante delle piattaforme social, essi generano un impatto efficace sulla coscienza unanime dal punto di vista ambientale.

Uno studio condotto dall’Università Lum, ha affermato che le persone esposte a contenuti educativi, sull’utilizzo consapevole della plastica, presenti sul proprio feed dei social, sono più motivate a compiere tali azioni. A tal proposito, numerose imprese hanno sfruttato il potenziale dei social media per la promozione di iniziative sostenibili e per generare comportamenti positivi da parte degli utenti. Quest’ultimi, interagendo con la pagina, quindi, mettendo “mi piace” o commentando un post, facilitano il comportamento appropriato dando vita ad un circolo virtuoso indiretto di sostegno per la diffusione di queste pratiche.

Un esempio emblematico di green influencer è Camilla Mendini, alias Carotilla, la quale dal 2016 si impegna ad affrontare tematiche come slow fashion, economia circolare e zero waste. Fu la prima Green Influencer italiana a trattare questi contenuti su Instagram e Youtube. Nel 2018 lanciò il suo brand di abbigliamento (chiamato “Amorilla”) che utilizza tessuti sostenibili e prodotti cosmetici con tinture naturali. Inoltre, Camilla ha creato degli hashtag per le tematiche da essa svolte come #5minshower, dove la challenge invita a fare una doccia in meno di 5 minuti per risparmiare acqua; #rifiutairifiuti, in quanto Camilla si è mostrata attiva nella pulizia di strade, parchi, spiagge e luoghi urbani; #1dress7days, dimostrando che indossare lo stesso capo per una settimana intera non intacca lo stile di una persona.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Camilla Mendini (@carotilla_)

Re-Re-Re

RACCOLTA differenziata e COMPOSTAGGIO

Le 5 “R” rappresentano i passi da seguire per ridurre i rifiuti domestici. Nello specifico la prima “R”, Ridurre, si riferisce alla prevenzione dei rifiuti, la seconda, Riuso, a consumare in modo responsabile e sostenibile e le ultime tre, Riciclo, Raccolta e Rot, riguardano lo smaltimento dei rifiuti.

Abbiamo già parlato precedentemente di Ridurre, Riuso e Riciclo.
In questo articolo andremo ad approfondire le altre due R che chiudono il cerchio della gestione dei rifiuti.

Raccolta differenziata

Raccogliere è un’altra R fondamentale che serve per avere uno stile di vita sano ed ecologico. La raccolta differenziata è la migliore alternativa allo smaltimento dei rifiuti. Per smaltire e riciclare correttamente i rifiuti, è necessario che siano mantenuti divisi a seconda del tipo di materiale di cui sono costituiti. (per esempio carta, plastica, vetro, umido etc…). L’obiettivo a cui dobbiamo tendere è quello di giungere alla netta separazione tra rifiuto secco e rifiuto umido.

Separare il più possibile è importantissimo, perché permette di limitare la crescita delle enormi discariche e recuperare le materie prime di cui sono composte.
Ma la cosa più importante rimane quella di produrre meno rifiuti possibile. Se non si effettua la differenziata e si creano discariche a cielo aperto, il problema riguarderà tutti.
Ogni cittadino, infatti, con coscienza, è tenuto a porre un limite allo spreco delle risorse e all’inquinamento.

I vantaggi per l’ambiente

Il risparmio che si ricava è elettrico, idrico e nelle materie prime. Ogni volta che la spazzatura non viene riciclata, finisce nelle discariche o negli inceneritori, danneggiando gravemente l’ambiente. Fare la raccolta differenziata quindi aiuta l’industria e fa risparmiare energia, perché permette di recuperare materie prime in modo economico. Il principale vantaggio risiede nella maggiore sostenibilità economica di un prodotto riciclato rispetto ad uno ottenuto processando materie prime.

Grosso pericolo per la nostra salute

Rifiuti per stradaNe risentono, infatti, anche terra ed acqua con inevitabili ripercussioni sugli alimenti che vengono messi quotidianamente sulle nostre tavole, gran parte dei quali a rischio contaminazione. Anche se, purtroppo, in Italia si continua a produrre una quantità di rifiuti eccessiva rispetto a moltissimi altri Paesi Europei. Ci sono anche degli aspetti positivi in tutto questo. Città, come i comuni di Treviso, Pordenone e Belluno che possono vantare il titolo di amministrazioni “rifiuti free”.

Questi esempi dimostrano che adeguarsi è possibile: e questo diventa un dovere morale, ancor prima che civico perché la raccolta differenziata è un dovere! E anche un diritto.

Compost in cassetta

ROT: compostaggio dell’umido

Rot si traduce letteralmente con compostare o “ridurre in compost il resto”. Per alcuni sarà possibile fare compostaggio in casa o in giardino utilizzando una compostiera domestica, per altri la raccolta differenziata dell’umido organizzata dal proprio comune sarà la soluzione migliore. L’importante è che gli scarti di cibo non finiscano nell’indifferenziata e in discarica.
La parte dei rifiuti non riciclabile e/o non riutilizzabile, invece, può essere trasformata in energia termica e/o elettrica negli impianti di termovalorizzazione, sempre in alternativa all’uso della discarica.

Riviera

Salvare la Riviera dalla plastica

Le Riciclette: riciclare pedalando

Il Comune di Rimini, nel 2021, grazie alla collaborazione con Coripet (Consorzio volontario per il riciclo del PET), ha installato 5 eco-compattatori per riciclare le bottiglie in PET, avviando così un processo virtuoso di economia circolare. L’iniziativa è stata promossa dal Gruppo Sanpellegrino per educare le persone al riciclo.
Queste installazioni si possono trovare in corrispondenza del Bar Souvenir al porto di Rimini, al bagno 26 di Marina Centro, ai bagni Ricci, all’altezza del Paguro Cafè di Miramare e all’Altamarea Beach Restaurant di Rivabella.

Si tratta di un sistema che compatta la plastica tramite attivazione meccanica grazie a una bicicletta che, mentre si pedala, sblocca l’apertura dove vengono introdotte le bottiglie di plastica. Con le “riciclette“, anche il bagnante può contribuire al riciclo per combattere la dispersione delle microplastiche nell’ambiente.
Gli ospiti degli stabilimenti balneari conferiscono liberamente le proprie bottiglie negli eco-compattatori. In più, tramite un’App, ci si può aggiudicare una borsa da spiaggia in PET,  ogni 20 bottiglie messe nell’eco-compattatore.

L’iniziativa si inserisce in un più ampio impegno per la sostenibilità e per un mondo Plastic Free, che intende dare un contributo concreto alla riduzione dell’utilizzo della plastica monouso e alla promozione del riciclo.

Infatti, i materiali riciclabili hanno sostituito la plastica monouso nei locali degli associati,. “Abbiamo installato gli eco-compattatori per riciclare il Pet e comunicare il messaggio Ricicla-rigenera-riusa” -affermano i commercianti. Il sindaco Jamil Sadegholvaad afferma invece: “La spiaggia di Rimini è stata tra le prime in Italia ad applicare una filosofia plastic-free. Avendo come obiettivo di promuovere quelle best practices a favore dell’ambiente e della sostenibilità“. Tale sensibilità è stata condivisa con gli operatori della spiaggia, che subito hanno dato vita ad un progetto dove sono i cittadini i protagonisti del cambiamento.

Rimini, un successo le "riciclette", le mangia-bottiglie a pedali

Il Punto di Riciclo di Le Befane

Un altro modo per riciclare la plastica a Rimini, è quello di recarsi al punto di riciclo presso “Le Befane Shopping Centre”.  Oltre a fare del bene all’ambiente, potrete ottenere anche vantaggi esclusivi.
Segui i passaggi qui sotto elencati:

  • Scarica l’app Coripet, disponibile gratuitamente su Google Play e App Store per Android e iOS.
  • Associa sull’app la tua Be-Fan Card, nella sezione “Collega la tua tessera fedeltà”.
  • Porta le bottiglie vuote in plastica PET al punto di riciclo; le bottiglie devono essere vuote, non schiacciate e con l’etichetta intatta e leggibile (la macchina deve leggere il codice a barre sulla bottiglia).
  • Fatti riconoscere dalla macchina tramite l’app, segui le istruzioni sullo schermo, inserendo una bottiglia alla volta. Più ricicli più accumuli punti e aiuti a salvare l’ambiente.

Ogni bottiglia vale un punto, e ogni 300 punti riceverai una Gift Card Le Befane dal valore di 5€ da utilizzare nei negozi de Le Befane Shopping Centre!

Punto di riciclo delle bottiglie in plastica

Guadagna con “Green Money”

Un altro interessante punto di raccolta di plastica PET è stato inaugurato a fine 2019 al Mercato Coperto di Rimini. Grazie alla collaborazione con Conad, i rifiuti di plastica verranno convertiti in buoni spendibili nel circuito green money. In particolare conferendo 3 rifiuti plastici pet (bottiglie di plastica, flaconi alimentari, vaschette affettati, ecc…) nel punto di raccolta si ottiene un ticket del valore di 50 centesimi.
Per avere informazioni più dettagliate si invita a visitare il loro sito Green Money.

Diventa protagonista del riciclo a Rimini!

Prima foto di Corriere Romagna.

Seconda foto di plasticfree.school.

Buone Notizie

Finalmente… buone notizie sulla plastica!

Negli ultimi anni, il problema della plastica e dell’inquinamento è diventato un argomento molto discusso, specialmente fra i giovani.
Ciò ha fatto sì che venissero presi dei provvedimenti per cercare di alleggerire e risolvere il problema.

Cosa si sta facendo in Italia e in Europa

Nel 2019 sono state riciclate 617.292 tonnellate di rifiuti di imballaggio in plastica. Nello stesso anno l’Eurostat ha stabilito che ogni persona dell’UE ha generato 34,4 kg di rifiuti di cui 14,1 kg sono stati riciclati.

In Italia entro il 2023 verrà introdotta una tassa chiamata “Plastic Tax”, che ha come scopo il disincentivoTassa dell’utilizzo dei prodotti di plastica e la riduzione della produzione dei manufatti di plastica monouso.
Si tratta di un’imposta del valore fisso di 0,45 centesimi di euro per ogni chilo di prodotti di plastica monouso venduto (i cosiddetti MACSI). Tale costo graverà indirettamente, ovviamente, sull’acquirente.

Imballaggio di plastica

Dal punto di vista europeo, il 3 luglio 2021 è stata adottata la direttiva “Single Use Plastic” (SUP), un insieme di norme stabilite per limitare prodotti e imballaggi di plastica che rientrano tra i dieci più spesso rinvenuti sulle spiagge europee e per i quali esistono alternative in commercio.

I residui di plastica che si accumulano nei mari, negli oceani e sulle spiagge sono ingeriti da tante specie marine che vengono messe in pericolo. Ma anche da tanti pesci e crostacei che fanno parte della catena alimentare umana.
Sono sempre di più gli Stati europei che si stanno allineando con nuovi decreti attuativi, che vietano l’utilizzo della plastica negli imballaggi monouso.

Ma quali sono i prodotti vietati dalla normativa?
Di seguito l’elenco in specifico:

  • Posate e piatti in plastica
  • Cannucce
  • Bastoncini cotonati
  • Contenitori per alimenti e per bevande in poliestere espanso
  • Mescolatori per bevande
  • Aste per palloncini
  • Contenitori per bevande in EPS

WWF Italia e Calzedonia: missione spiagge pulite

inquinamento spiaggia

Lo sai che ogni anno finiscono nel Mar Mediterraneo 570 mila tonnellate di plastica? Con il risultato che per ogni chilometro di litorale, si accumulano oltre 5 kg di rifiuti plastici al giorno.

Più di 33 mila bottiglie di plastica finiscono nel Mediterraneo ogni minuto. L’inquinamento di questo mare ha raggiunto oggi livelli record a causa dell’incapacità dei Paesi del Mediterraneo di gestire i propri rifiuti di plastica.

Il report WWFFermiamo l’inquinamento da Plastica: come i Paesi del Mediterraneo possono salvare il proprio mare” ha esaminato e individuato le cause e i responsabili della cattiva gestione del sistema dei rifiuti nei vari paesi e definito un piano di azioni per salvare il mare dalla plastica.

Per sensibilizzare sull’argomento, nel 2021 WWF Italia e Calzedonia hanno deciso di unirsi insieme nel progetto “Missione Spiagge Pulite“. La collaborazione si è svolta per tutto l’anno 2021. Il loro obiettivo consisteva nel liberare un milione e mezzo di metri quadrati di spiagge italiane dalle plastiche e dai rifiuti abbandonati e dispersi.
Anche migliaia di persone con a cuore il progetto sono scese in campo, dando il loro contributo!

Tutti noi, però, possiamo fare la differenza aiutando nel nostro piccolo.

Re-Re-Re

RIDURRE i rifiuti, una necessità per tutti

Un enorme spreco di risorse

Ogni giorno, inconsapevolmente, tendiamo a sprecare risorse che ci offre la nostra Terra e tutto ciò che viene prodotto attraverso queste. L’uso continuo e abituale, ci fa scordare che non tutte possono essere rinnovate ed una volta terminate non sarà più possibile tornare indietro.

La riduzione della produzione dei rifiuti alla fonte è la scelta primaria nella gestione dei rifiuti. Usare una quantità minore di materiali per un prodotto equivale a ridurre l’estrazione e la lavorazione di materie prime e, contemporaneamente, la necessità di smaltimento.

Perciò dovremmo iniziare ad orientarci verso un consumo più attento e riducendo gli sprechi, che faccia bene a noi e al pianeta.

Le quattro macro categorie a cui dobbiamo prestare la maggiore attenzione sono: acqua, cibo, energia elettrica e plastica.
Di seguito ci focalizzeremo sulla categoria PLASTICA: perché non basta riutilizzarla e riciclarla correttamente, è assolutamente necessario ridurne lo spreco: pensa ai prodotti monouso che vengono subito buttati via oppure agli eccessivi imballaggi.

Il problema dell’inquinamento da plastica

Sai quanto tempo impiega una comune bottiglia di plastica per degradarsi?
All’incirca 450 anni, mentre un sacchetto ne impiega circa 30 con il conseguente rilascio di sostanze inquinanti e dannose per l’ambiente e per tutti gli esseri viventi.
oggetti-in-plastica
La plastica iniziò a diventare un elemento presente in tutti i settori della società, a partire dai primi del 900con graduale aumento fino ai giorni nostri ed è uno dei materiali più presenti nella nostra vita quotidiana.

Tanto utile quanto nociva, rappresenta l’espressione più evidente delle problematiche climatiche relative alla sfera dei consumi. Attualmente, nonostante questo materiale sia la seconda maggiore fonte di emissioni di gas serra, la sua produzione non cessa e anzi continua ad aumentare.

Ma con le giuste azioni e piccoli accorgimenti possiamo fare molto per salvare il pianeta e convincere gli altri ad operare allo stesso modo. Ma vediamo più in dettaglio.

pianeta-terra-sostenibilità

La plastica biodegradabile: una soluzione

Il ricorso alla plastica biodegradabile rappresenta una soluzione. Con il termine bioplastiche ci si riferisce alla plastica di origine rinnovabile, che può essere biodegradabile e/o compostabile. Più del 90% di tutta la plastica mai prodotta, non è mai stata riciclata.

I sistemi di riciclo non sono in grado di far fronte alla crescente massa di rifiuti che vengono prodotti, perciò è più facile che la plastica finisca in discarica, bruciata o dispersa nell’ambiente che riciclata.
L’ostacolo più grande è acquisire consapevolezza degli oggetti in plastica che acquistiamo e utilizziamo ogni giorno.

Consigli su come sostituire la plastica monouso

contenitori-di-vetro

  • Minimizza l’acquisto di prodotti con imballaggi eccessivi
  • Usa contenitori per cibo ecologici come ad esempio barattoli di vetro
  • Invece che comprare le salse inizia a produrle in casa

borraccia-cannuccia-ecosostenibili

.…e all’esterno

  • Fai uso della tua tazza o borraccia per bere tè/caffè in ufficio o a scuola
  • Porta sempre con te una borsa riutilizzabile, utile per i tuoi acquisti
  • Utilizza cannucce riutilizzabili, in bamboo, acciaio o biodegradabili

Il progresso è meglio della perfezione

È facile sentirsi scoraggiati o pensare che non si stia facendo abbastanza quando vediamo come sono ridotti alcuni angoli delle nostre città ma quando si tratta di sostenibilità ogni piccolo passo fa la differenza. Bisogna continuare a fare del nostro meglio perché gli ambienti “imperfetti” sono i benvenuti.